"Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere."

La Moxa

La moxa, conosciuta anche come moxibustione, è uno dei capisaldi della medicina tradizionale cinese. Sarebbe addirittura più antica dell’agopuntura. Il suo nome, in realtà, è di origine giapponese e vuol dire letteralmente ‘erba che brucia‘ (da Moe ‘bruciare’ e Kusa ‘erba’), proprio perché viene ricavata dall’essiccazione delle foglie dell’Artemisia vulgaris (l’Assenzio cinese). Questa pianta arbustiva, che appartiene alla famiglia delle composite, cresce e si sviluppa nella maggior parte dei paesi dell’emisfero boreale. Di essa si sfruttano sia le parti aeree che le radici. Queste ultime, in particolare, vengono utilizzate per l’azione sedativa e rilassante che svolgono sul sistema nervoso. Il loro estratto, infatti, è indicato nel trattamento degli stati d’ansia, di stress e di stanchezza mentale. La caratteristica di questa pianta, è di bruciare a una temperatura di circa 600-800 gradi. Bruciando, le foglie di Artemisia rilasciano sostanze che penetrano nella pelle e si diffondono in tutto il corpo. Il calore che si irradia attraverso i canali dei meridiani e dei vasi sanguigni ripristina il flusso energetico e ristabilisce l’equilibrio psico-emotivo. Le foglie vengono essiccate e invecchiate per almeno 2 anni prima di essere utilizzate per i sigari di artemisia, lunghi circa 20 cm e con un diametro di 1-2 cm. Le foglie intere sono avvolte in carta di gelso imbevuta di albume d’uovo. Il tutto viene ricoperto da un involucro di carta. Una volta accesi, la brace dei sigari viene tenuta a 2 cm di distanza dalle zone oggetto di trattamento, senza provocare bruciature.
In alternativa si possono impiegare anche dei coni di artemisia, ma questa tecnica è decisamente meno utilizzata perchè prevede il contatto diretto della brace con la cute.

Viene applicata sui punti dei meridiani da trattare. Il principio è quello di dispersione o tonificazione: nel primo caso, “si libera” l’energia bloccata in un punto; nell’altro, “si riempie” un punto vuoto che deve essere tonificato. Nel caso in cui si proceda per dispersione, il calore deve essere più intenso e la rotazione antioraria sopratutto se si usano i sigari. Nel caso in cui si utilizzino i coni, devono essere pochi e di dimensioni medie così da ardere molto più velocemente. Nel caso si voglia tonificare un punto del corpo, il movimento deve essere orario e i coni o sigari molto più lunghi in modo che il calore si infonda lentamente e per un intervallo di tempo più lungo.
I SUOI BENEFICI

La moxa è notoriamente efficace nei trattamenti di patologie causate da Freddo, o Umidità sia interni che esterni al corpo. La si può usare sia per patologie acute, che, croniche e dolorose, fra cui: blocco digestivo, contratture muscolari, dolori a collo, spalle e schiena; dolori articolari, infiammazioni dovute a ritenzione e ristagno di liquidi. Può essere usata come prevenzione nelle malattie influenzali, ma anche per tonificare e aumentare l’energia del nostro corpo.
CONTROINDICAZIONI
Non usare la moxa in presenza di: abrasioni, allergie alle composite, cisti, diabete, febbre, ferite, ipertensione arteriosa, nei, tumori, vene varicose e verruche.

Non va altresì usata su bambini al di sotto dei 7 anni, e, su donne con il ciclo mestruale in corso.

 

In Italia, chi pratica la Moxa, non è un medico, per cui: non fa diagnosi, non fa prescrizioni, non consiglia terapie, e, non cura malattie. Pertanto i trattamenti di moxa non sono da considerarsi attività mediche o paramediche. 

La Moxa, può essere liberamente praticata da Massaggiatori professionisti, rientranti nelle professioni regolamentate dalla legge n. 4 del 2013.