"Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere."

Reiki

Il termine Reiki è formato da due parole ben definite:
REI che indica l’energia vitale universale, sta ad indicare qualcosa di misterioso, miracoloso e sacro; è in relazione al trascendente, a ciò da cui tutto ha avuto origine;
KI che indica l’enegia individuale propria in tutto ciò che vive. In Cina si pronuncia Ch’i e alcune discipline ne hanno il nome come il Tai Ch’i, in India prende il nome di Prana e significa atmosfera. È il soffio vitale, è l’energia che anima ogni cosa, ogni essere, ogni atomo dell’Universo.

 

Cos’è il Reiki

 In una rara intervista Mikao Usui definisce il Reiki usando queste parole:
“Il mio trattamento Reiki Usui è originale, non c’è niente di simile al mondo. Vorrei renderlo pubblico per il benessere e la felicità di ognuno. Il mio trattamento Reiki Usui è un metodo originale basato sull’intuitivo potere dell’universo. Con questo potere, il corpo ottiene salute, si accrescono la felicità nella vita e la pace mentale. Oggi la gente ha bisogno di migliorare e costruire dentro e fuori la propria vita. Questa è la ragione per la quale ho reso il mio metodo pubblico: aiutare la gente che soffre di malattie fisiche o mentali”.
Il vero nome del Reiki è “Reiki Ryoho”
Usui-sensei ha ideato o “coniato” l’espressione Reiki Ryoho.
Reiki = Energia dell’Universo
Ryo = Guarigione
Ho = Arte/Metodo
Quando la maggior parte delle persone usano il termine “Reiki”, si riferiscono in realtà al “Reiki Ryoho,” l’arte di guarigione con le mani di Mikao Usui.

 

A chi è diretto

Reiki Ryoho è facile da imparare e semplice da usare e chiunque può diventare un praticante.
Per imparare non servono doti o predisposizioni particolari né conoscenze mediche. L’allievo è iniziato al Reiki ricevendo il “Reiju” o “armonizzazione”. Il significato di Reiju è donare/ricevere spiritualità. Grazie ai Reiju riscopriamo la nostra naturale abilità di guarigione tramite l’energia che fluisce tramite le nostre mani. Completano l’iniziazione al Reiki gli insegnamenti per imparare come “canalizzare l’Energia” e per comprendere bene i 5 principi di Usui.
I 5 principi di Usui:
1. Per oggi non mi preoccupo
2. Per oggi non mi arrabbio
3. Onoro i genitori, i maestri, gli anziani
4. Guadagno da vivere onestamente
5. Mostro gratitudine a tutti gli esseri viventi
È così che inizia il percorso del Reiki. Il 1° livello è Shoden o “insegnamento iniziale”, la base, rivolto principalmente a se stessi è la cosiddetta fase fisico-manuale. Il 2° livello è Chuden o “insegnamento intermedio”, si approfondisce, si amplia, si perfeziona la pratica dei trattamenti e si introducono i simboli; è la cosiddetta fase mentale. Il 3° livello è Okuden “insegnamento profondo”, incentrato sul lavoro personale di raggiungimento della pace interiore, sigillato con le due definitive attivazioni; si apprende l’ultimo simbolo; è la cosiddetta fase emozionale-spirituale. Infine, per chi vuole diventare insegnante, c’è Shinpiden: è la scelta di condividere l’arte del Reiki.
E il resto è la buona pratica. Amore, umiltà, compassione, buona volontà sono la forza del praticante Reiki. È così che l’energia vitale universale scorre forte in lui. Non è lui che guarisce ma l’energia che lui stesso canalizza.
Il nostro corpo contiene i cosiddetti Chakra (dal sanscrito vortice) veri e propri centri di energia.
I sette Chakra principali sono situati in un canale energetico che parte dal perineo ed arriva alla sommità del capo (fontanelle). I Chakra sono i ricevitori, trasformatori ed i conduttori dell’Energia Vitale Universale. I sette Chakra corrispondono alle sette ghiandole principali del nostro sistema endocrino: surrenali, gonadi, pancreas, timo, tiroide, ipofisi, epifisi (o ghiandola pineale).
Chakra I
Parole
chiave Istinto, volontà, attaccamento alla vita, radici.
Controlla
Ano, coccige, retto, sacro; ghiandole: surrenali.
Colore
rosso, nero
Pietre
diaspro rosso, tormalina nera.
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Chakra II
Parole
Sensazioni, sensualità, sessualità, riproduzione.
Controlla
Genitali, reni, vescica; ghiandole: gonadi.
Colore
arancione
Pietre
Corniola
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Chakra III
Parole
Emozioni, sicurezza, realizzazione sociale, volontà.
Controlla
Cistifellea, fegato, milza, stomaco; ghiandole: pancreas.
Colore
giallo
Pietre
quarzo citrino
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Chakra IV
Parole
Sentimenti, gioia, armonia, amore incondizionato.
Controlla
Cuore, polmoni, sistema circolatorio e respiratorio, ghiandole: timo.
Colore
rosa, verde
Pietre
quarzo rosa, smeraldo
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Chakra V
Parole
Comunicazione, creatività verbale, espressione del sé dell’artista.
Controlla
Gola, faringe, laringe, trachea, ghiandole: tiroide.
Colore
blu
Pietre
sodalite
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Chakra VI
Parole
Intuizione, sensibilità, lucidità mentale, preveggenza, telepatia.
Controlla
Parte sinistra del capo: Cervello sinistro, naso sinistro, occhio sinistro, orecchio sinistro, ghiandole: ipofisi.
Colore
violetto
Pietre
ametista
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Chakra VII
Parole
Spiritualità, coscienza, sapere universale, unione con il Tutto.
Controlla
Parte destra del capo: Cervello destro, naso destro, occhio destro, orecchio destro, cervelletto; ghiandole: epifisi.
Colore
bianco, oro, argento
Pietre
cristallo di rocca.

 

I suoi benefici sono:

• rinvigorisce e bilancia i centri energetici;
• riattiva la circolazione;
• sollecita il processo di eliminazione delle tossine accumulate nel corpo;
• riduce le sintomatologie dolorose di ogni tipo;
• rafforza il sistema immunitario con una migliore resistenza immunologica alle malattie;
• diminuisce lo stress e favorisce un profondo stato di rilassamento.
Il Reiki è una libera professione (legge 4/2013).

 

Storia del Reiki

Mikao Usui, nato nel 1865 nel villaggio di Taniai, nella prefettura di Gifu, era dotato di grande cultura e di capacità straordinarie che mise a frutto imparando molte arti. Si appassionò al Kiko, la variante giapponese del Qi Gong, antica arte marziale che mira al benessere dell’individuo attraverso la pratica della meditazione, della corretta respirazione e di particolari movimenti, ma si dice che conoscesse bene anche Morihei Ueshiba, fondatore dell’Aikido, Gichin Funakoschi, fondatore del Karate moderno e Jigoro Kano, fondatore dello Judo. Nel tempo Usui divenne un uomo d’affari noto e di successo. Nel 1914 decise di diventare un monaco buddista. Presumibilmente viaggiò molto come monaco itinerante dopo aver lasciato il mondo degli affari. Studiò per anni svariate discipline per la guarigione. Nel marzo 1922 si trovò a meditare e digiunare sul monte Kurama, legato al buddismo Tendai, sotto una piccola cascata d’acqua che si dice rischiari il chakra della corona. Luogo in cui avrebbe meditato per 21 giorni, digiunando, con la speranza di poter entrare in contatto con il livello di coscienza in cui erano stati tracciati i simboli faticosamente cercati.
Egli mise davanti a sè 21 piccoli sassolini, sottraendone uno al giorno. Durante i primi 20 giorni non accadde nulla. L’ultimo giorno, all’alba, vide una luce improvvisa muoversi rapidamente su di lui, fino a colpirlo al centro della fronte. Pensò di morire, poi vide milioni di piccole bolle che riflettevano tutti i colori dell’arcobaleno, contenenti i simboli da lui studiati. Infine gli apparve una luce bianca che gli impresse nella memoria le lettere familiari del sanscrito in oro lucente e allora disse “Sì, ora ricordo” e perse i sensi.
Quando si risvegliò, il sole era alto nel cielo. Usui trovò in quell’occasione la forza che aveva cercato per anni studiando varie tecniche di guarigione e divenne cosciente di poter guarire senza più temere di consumare l’energia personale. Si sentì pieno di energia e di forza e cominciò a scendere correndo lungo la montagna sacra. Nella fretta egli si ferì all’alluce, ma istintivamente vi appoggiò sopra la sua mano e il sangue cessò di sgorgare ed il dolore passò. Era il primo miracolo di Reiki.
Affamato, si recò in una locanda ed ordinò una grandiosa colazione. L’oste lo mise in guardia dal consumare un simile pasto dopo aver digiunato così a lungo, ma egli consumò tutto il cibo ordinato senza accusare il minimo disturbo. Questo fu il secondo miracolo.
La nipote dell’oste da giorni soffriva di un forte dolore ai denti; il dott. Usui pose le sue mani sul suo viso dolorante e il dolore cessò immediatamente. Questo fu il terzo miracolo.
Per far conoscere il Reiki e renderlo accessibile al pubblico aprì una clinica a Harajuku, Aoyama, Tokyo nel 1922 e, nell’aprile dello stesso anno, fondò “L’organizzazione per la guarigione attraverso il metodo Reiki di Usui”, l’Usui Reiki Ryoho Gakkai, di cui divenne il primo presidente. Condusse numerosi seminari ed effettuò molti trattamenti Reiki a innumerevoli persone che si recarono da lui facendo la fila davanti alla sua clinica per poter essere curate.
Egli fissò i 5 principi di vita del Reiki:
1. per oggi non ti preoccupare;
2. per oggi non ti arrabbiare;
3. onora i genitori, i Maestri e gli anziani;
4. guadagnati da vivere onestamente;
5. rispetta tutti gli esseri viventi.
Nel 1923 un devastante terremoto sconvolse Tokyo. Migliaia furono i morti, i feriti e gli ammalati. Il dr. Usui, con il cuore colmo di dolore, cominciò a curare in tutta la città le numerose vittime del terremoto. Ben presto la sua clinica divenne troppo piccola cosicché, nel 1925, si trasferì fuori città, a Nakano, dove edificò una clinica nuova. La sua fama si propagò presto in tutto il Giappone e venne invitato in molti villaggi del Paese. Per il suo costante aiuto ricevette un riconoscimento dal governo giapponese, il Kun San To. Durante il suo soggiorno a Fukuyama si ammalò e morì all’età di 61 anni, il 9 marzo del 1926.
Suo successore fu uno dei suoi più stretti collaboratori: il dott. Cijiro Hayashi, che diventò il secondo grande Maestro del Reiki, nella linea della tradizione. Hayashi aprì e gestì fino a circa il 1940 una clinica privata di Reiki a Tokio, in cui furono trattati anche casi si difficole soluzione. In questa clinica un giorno giunse una giapponese delle Hawaii, Hawayo Takata sofferente di numerose e gravissime malattie, che avrebbe dovuto subire un intervento chirurgico; dopo pochi mesi di trattamenti, tornò in perfetta salute. Hawayo Takata diventò allieva di Hayashi e restò presso di lui per un anno, quindi ritornò nelle Hawaii. Nel 1938 fu iniziata a Master dal Dr. Hayashi, e gli succedette dopo la sua morte, nel 1941 come Grande Maestra del Reiki. Hawayo Takata visse e lavorò alle Hawaii per molti anni, poi, giunta alla settantina, iniziò ad addestrare altri Master. Mori l’11 dicembre 1980 lasciando 22 Master negli Stati Uniti e in Canada.
Poco prima di morire, Hawayo Takata e alcuni dei Master da lei formati, fondarono l’American Reiki Association, il cui scopo era l’organizzazione, il coordinamento e il passaggio di queste conoscenze. Oggi il Reiki occidentale è rappresentato da due organizzazioni che sono subentrate all’American Reiki Association Inc.: l’American International Reiki Association Inc. (A.I.R.A.) fondata dalla Dr.ssa Barbara Weber Ray, e la Reiki Alliance, fondata dalla nipote di Hawayo Takata, Phyllis Lee Furumoto.
Da quel momento il Reiki si è espanso e diffuso a macchia d’olio in tutti i continenti.